Germania Ha sterminato la famiglia per un green pass falsificato

SDA

7.12.2021 - 21:29

Immagine d'illustrazione
Immagine d'illustrazione
KEYSTONE/MICHAEL BUHOLZER

Per il timore di vedere la sua famiglia distrutta, l'ha sterminata. Succede anche questo in tempi di pandemia, quando il sonno della ragione genera mostri.

7.12.2021 - 21:29

Un padre di famiglia di un piccolo centro della cintura sud di Berlino ha deciso di imbracciare un arma e uccidere la moglie con le sue tre bambine e poi di togliersi la vita per paura che un certificato di vaccinazione anti-covid falsificato portasse le autorità a strappargli le figlie e a mandarlo in prigione insieme alla moglie.

A far luce su questo bagno di sangue è stata una lettera di addio scritta dall'autore stesso della strage, l'insegnante di 40 anni, Devid R., ritrovata nella villetta unifamiliare nella frazione di Senzig a Koenigs Wuesterhausen, in Brandeburgo, ed ora allo studio della procura di Cottbus.

Sabato scorso un vicino di casa aveva fatto scattare l'allarme e la polizia aveva ritrovato i cinque corpi senza vita, quello dell'insegnante, della moglie quarantenne Linda e delle tre bimbe: Rubi di quattro, Janni di otto e Leni di dieci anni. In un primo momento gli inquirenti hanno brancolato nel buio. Poi la scoperta della lettera a chiarire il movente del dramma.

All'origine di tutto c'è un certificato vaccinale falso procurato dall'uomo per il datore di lavoro della moglie. A quanto è dato ricostruire, la falsificazione era stata scoperta e la coppia temeva le conseguenze, ha raccontato all'agenzia stampa Dpa il procuratore generale Gernot Bantleon.

Proliferare del mercato nero di certificati falsi

Falsificare certificati vaccinali su internet, in Germania come altrove, è relativamente facile e il prezzo va dai 150 ai 300 euro. A fronte di questo proliferare del mercato nero di certificati falsi, la giurisdizione è stata inasprita appena due settimane fa e «l'uso di certificazioni scorrette» è diventato un reato punibile con multe salate e pene fino a un anno di reclusione.

Secondo quanto si legge nella lettera di addio, Devid R. temeva che il datore di lavoro della moglie «volesse procedere con rigore» contro la coppia. Da qui ha preso forma il germe della follia.

Di solito l'autore di eventi simili soffre di gravi disturbi mentali, come quello narcisistico-paranoide della personalità, spiega la direttrice della clinica di psichiatria e psicoterapia della Charitè di Berlino, Isabella Heuser. Di sicuro la paura e l'ansia hanno prodotto insieme l'effetto paradossale di avverare il peggiore degli scenari possibili.

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