GB-Ue Gran Bretagna: Johnson in Nord Irlanda

ATS

31.7.2019 - 14:40

Mary Lou McDonald, la leader dello Sinn Fein, partito di riferimento della causa repubblicana nella comunità cattolica dell'Irlanda del Nord parla ai media
Mary Lou McDonald, la leader dello Sinn Fein, partito di riferimento della causa repubblicana nella comunità cattolica dell'Irlanda del Nord parla ai media
Source: KEYSTONE/AP PA/LIAM MCBURNEY

Tappa in Irlanda del Nord, dopo la Scozia e il Galles, nel giro d'esordio da premier di Boris Johnson nelle nazioni 'minori' del Regno, tutte inquiete – in proporzione superiore all'Inghilterra – di fronte alla prospettiva di una Brexit no deal.

Opzione che egli insiste di non volere, ma che non esclude se l'Ue non accetterà – come finora non accetta – di rinegoziare un accordo di divorzio senza la clausola del backstop sul confine aperto irlandese.

Arrivato a Belfast ieri sera, il nuovo inquilino di Downing Street ha partecipato a una sessione dei colloqui appena ripresi per cercare di ricomporre, dopo due anni di stallo e di vuoto di potere, il governo locale nordirlandese di unità nazionale. Non prima di aver incontrato separatamente le leader delle due controparti chiave: l'unionista Arlene Foster (Dup) e la repubblicana Mary Lou McDonald (Sinn Fein). Johnson ha ribadito che la Brexit ci sarà il 31 ottobre, ma ha assicurato di voler garantire «lo spirito e la lettera degli accordi di pace del Venerdì Santo» e quindi un confine Belfast-Dublino senza barriere. Ha poi promesso rispetto della devolution e l'impegno a fare «di tutto» per aiutare un accordo di governo locale.

McDonald e lo Sinn Fein hanno tuttavia espresso scetticismo sulla «imparzialità» del premier Tory, tenuto conto della vitale alleanza organica col Dup da cui non può prescindere – come Theresa May prima di lui – per sostenersi almeno sulla carta su una maggioranza nel Parlamento britannico di Westminster.

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