Nuovi casi crollati Covid, quel che accade in Olanda e in Inghilterra dà speranza?

tafi/dpa/AFP

30.7.2021

Il primo ministro britannico Boris Johnson ha un motivo per festeggiare: del tutto inaspettatamente, il numero di casi di Covid sta calando significativamente nel Regno Unito.
Il primo ministro britannico Boris Johnson ha un motivo per festeggiare: del tutto inaspettatamente, il numero di casi di Covid sta calando significativamente nel Regno Unito.
Jacob King/PA Wire/dpa

Nei Paesi Bassi e nel Regno Unito il numero di nuove infezioni giornaliere da Covid-19 sta diminuendo rapidamente. Gli esperti si interrogano sulle ragioni.

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30.7.2021

Poco tempo fa, il Regno Unito e i Paesi Bassi erano punti caldi della pandemia da Sars-Cov-2: la variante Delta del virus ha fatto letteralmente esplodere il numero giornaliero di nuove infezioni, nonostante la vasta campagna di vaccinazione in corso.

Da qualche giorno, però, nei due Paesi è stato registrato un numero significativamente inferiore di test positivi. Nel Regno Unito, il numero di infezioni è sceso del 30% rispetto alla settimana precedente, e in Olanda di quasi il 50%.

Le buone notizie sono rare nella lotta contro il Covid. La presunta inversione di tendenza in Gran Bretagna e nei Paesi Bassi non significa nell'immediato la fine della pandemia. Gli esperti sono per la maggior parte perplessi. A cosa sia dovuta la svolta e se durerà rimane un mistero. Soprattutto perché le situazioni nei due Paesi non sono paragonabili.

«Pingdemic» in Gran Bretagna

Nel Regno Unito entrano in gioco una varietà di fattori. Le possibili ragioni includono l'inizio delle vacanze scolastiche, l'alto numero di studenti in auto-isolamento nelle settimane precedenti le vacanze e la fine dell'Euro di calcio, quando molte persone guardavano insieme le partite nei pub.

Tuttavia, c'è anche il timore che meno persone si sottopongano al test per il Covid per non mettere a rischio le proprie vacanze estive, e che ci sia un alto numero di persone infette senza che si sappia. Inoltre, l'impatto sulla pandemia del «Freedom Day» del 19 luglio, la fine di tutte le misure anti- Covid in Inghilterra, non è ancora stato determinato.

Gli effetti saranno evidenti solo nei prossimi giorni, come ha detto alla BBC Paul Hunter della University of East Anglia: «Naturalmente, le cifre attuali non riflettono ancora l'impatto della fine delle restrizioni avvenuta lunedì scorso». Se dovesse scommettere, ha aggiunto, scommetterebbe che gli effetti del «Freedom Day» non porteranno ad aumenti significativi nelle cifre delle infezioni.

Secondo lo «Spiegel», la cosiddetta «Pingdemic» sta giocando un ruolo anche nel Regno Unito. L'app britannica anti Covid ha «segnalato» quasi 690.000 contatti stretti di persone infette solo la scorsa settimana, che poi sono dovute andare in quarantena. Questo può aver impedito ulteriori focolai a breve termine. Il lato negativo, tuttavia, è che secondo i sondaggi sono stati soprattutto i più giovani e le persone vaccinate a disinstallare l'app. È improbabile che questo faciliti la ricerca di contatti in futuro.

Le contromisure in Olanda stanno funzionando

Nei Paesi Bassi, invece, quasi tutte le restrizioni sono state tolte alla fine di giugno. In una settimana le infezioni sono aumentate di oltre il 500% e nella fascia di età 18-24 anni anche di oltre l'850%. Secondo le autorità, la maggior parte dei giovani ha contratto la malattia nei club e durante le feste. Il governo dell'Aia non ha avuto altra scelta che ritornare alle misure restrittive.

Gli esperti vedono quindi l'attuale declino dei nuovi casi chiaramente legato al nuovo inasprimento delle misure , avvenuto il 10 luglio. Da allora, tutte le discoteche e i locali notturni sono chiusi, i ristoranti devono abbassare la serranda a mezzanotte e le feste sono vietate.

Gli esperti sottolineano che la stragrande maggioranza dei nuovi pazienti Covid non sono stati vaccinati. Il fatto che nel frattempo un buon 70% dei circa 17 milioni di olandesi ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, e più del 50% è completamente vaccinato, potrebbe anche spiegare i numeri in calo.

La situazione si stabilizzerà al più presto la prossima settimana

Gli esperti vedono un'altra ragione del calo: ossia il fatto che la settimana scorsa è stato fatto il 38% in meno di test. Tuttavia, ammettono anche che la proporzione di risultati positivi è scesa significativamente a circa il 13%.

Nel frattempo, la tendenza alla diminuzione del numero di infezioni non ha ancora raggiunto gli ospedali olandesi. Negli ultimi sette giorni, il numero di pazienti colpiti dal Covid è raddoppiato rispetto alla settimana precedente. Il primo ministro Mark Rutte si aspetta un ulteriore aumento entro la prossima settimana e invita alla prudenza. «Poi ci si aspetta che anche la situazione negli ospedali si stabilizzi».