Crisi politica Corea del Sud: il presidente Yoon indagato per insurrezione e abuso di potere

SDA

8.12.2024 - 22:04

L'Alta procura di Seul stringe sul presidente Yoon Suk-yeol, indagato ufficialmente per insurrezione e abuso di potere per il maldestro e fallito tentativo di imporre la legge marziale. Come lo stesso Yoon sa molto bene da ex procuratore capo nazionale, la giustizia sudcoreana viaggia a una velocità ben superiore a quella della politica, spesso confusa.

Park Se-hyun, procuratore senior a capo dell'indagine speciale sul caso della legge marziale che ha coinvolto il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, regola il microfono all'inizio di un briefing con la stampa presso l'Ufficio dell'Alta Procura di Seul, nel sud di Seul, Corea del Sud, 08 dicembre 2024.
Park Se-hyun, procuratore senior a capo dell'indagine speciale sul caso della legge marziale che ha coinvolto il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, regola il microfono all'inizio di un briefing con la stampa presso l'Ufficio dell'Alta Procura di Seul, nel sud di Seul, Corea del Sud, 08 dicembre 2024.
KEYSTONE

Così, all'indomani della mozione di impeachment delle opposizioni naufragata in Parlamento, Park Se-hyun, a capo dell'unità investigativa speciale al lavoro sugli inquietanti fatti del 3 dicembre, ha ufficializzato le indagini sul presidente, che saranno condotte «con rigore secondo la legge e i principi, a prescindere dallo stato o dal grado delle persone coinvolte».

Alla domanda sul possibile arresto di Yoon, Park ha affermato in una conferenza stampa di non voler fare commenti, aggiungendo in maniera sibillina di non poter «rivelare dettagli specifici sui piani investigativi in questa fase».

Dimissioni del ministro degli Interni

Parole all'insegna della prudenza, dette però poche ore dopo il mandato di cattura eseguito nei confronti dell'ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun, tra i più stretti collaboratori presidenziali, accusato di aver svolto un ruolo centrale nella pianificazione e nell'esecuzione del fallito stratagemma della legge marziale.

Insomma, una figura di primissimo piano, insieme al ministro degli Interni Lee Sang-min, che nel frattempo ha presentato le sue dimissioni.

L'annuncio dell'indagine su Yoon ha fatto anche seguito all'inedita dichiarazione del premier Han Duck-soo, secondo cui il presidente non avrebbe esercitato le sue funzioni pur essendo pienamente in carica.

Un presidente sotto tutela

Han e Han Dong-hoon, il leader del partito conservatore People Power Party di Yoon, hanno detto in un briefing con i media che il presidente «non sarebbe stato coinvolto nella gestione degli affari di stato, inclusa la diplomazia», in vista dei negoziati per una sua «uscita ordinata».

Hanno descritto cioè un presidente sotto tutela di premier e partito, come contropartita dello scampato impeachment, secondo gli osservatori.

I 105 deputati sui 108 totali del People Power Party, uscendo sabato sera dall'aula, hanno consentito di non raggiungere il quorum e di far naufragare la mozione.

L'opposizione promette battaglia in parlamento

Il partito Democratico, la principale forza di opposizione, ha annunciato che il 14 dicembre tenterà una nuova spallata, ha assicurato il suo leader Lee Jae-myung.

Convinto che Yoon, «principale colpevole dell'insurrezione e del colpo di stato militare che hanno distrutto l'ordine costituzionale della Corea del Sud, deve dimettersi immediatamente o essere messo sotto accusa senza indugio». Lee ha definito «incostituzionale» l'accordo premier-partito per esautorare Yoon.

Il risultato del voto di sabato, accolto con profonda frustrazione da centinaia di migliaia di persone radunate fuori dal Parlamento, prolungherà la crescente crisi politica nella quarta economia più grande dell'Asia, moltiplicando le incognite anche sul fronte internazionale.

Il rapporto con gli Stati Uniti

Il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin intanto è arrivato in Giappone per il commiato nell'Indo-Pacifico da capo del Pentagono, dove ha lavorato per rafforzare le alleanze e le partnership regionali.

Ha cancellato la tappa a Seul dopo i fatti del 3 dicembre, nel mezzo del coordinamento necessario sulla sicurezza contro le minacce di Pyongyang.

Washington e Seul hanno dovuto rinviare anche una sessione del Nuclear Consultative Group, la piattaforma strategica per la deterrenza nucleare, e un'esercitazione correlata che si sarebbe dovuta tenere negli Usa la scorsa settimana.

SDA