Guerra in Ucraina Mosca prepara un golpe per rovesciare Lukashenko

SDA

22.3.2022 - 19:36

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko
KEYSTONE/AP/Alexei Nikolsky

Un golpe per rovesciare l'alleato riluttante. Dopo quasi un mese di guerra, il presidente russo Vladimir Putin starebbe pensando a un'operazione in stile KGB per trascinare nel conflitto anche la Bielorussia.

Il rovesciamento dell'uomo forte di Minsk, Alexander Lukashenko, che da sempre fa leva sull'appoggio militare di Mosca per governare con il pugno di ferro ma finora, secondo il Cremlino, non è stato abbastanza pronto a ricambiare il favore delle armi.

Secondo gli 007 di Kiev, il presidente bielorusso aveva promesso in un incontro al Cremlino di partecipare direttamente alle ostilità, non più solo concedendo il suo territorio per l'offensiva russa, ma inviando direttamente le truppe in Ucraina. Un impegno che, stando a questa ricostruzione, avrebbe dovuto assolvere entro il 21 marzo.

«Il compito assegnato a Lukashenko – ha sostenuto il consigliere del ministero dell'interno di Kiev, Anton Gerashchenko – è un massiccio attacco a Leopoli» attraverso la regione di Volinia, nel nord-ovest ucraino, «al fine di tagliare tutte le strade che portano all'Ue, su cui transitano le armi fornite all'Ucraina dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e dall'Ue». Il sostegno militare, invece, continua ad arrivare e la difesa territoriale a organizzarsi, per la delusione di Mosca.

Probabile che la Bielorussia entri nel conflitto

A dispetto dei ripetuti allarmi, anche secondo gli Stati Uniti le forze di Minsk non si starebbero al momento neppure attrezzando per un'eventuale invasione. «Non abbiamo visto nessuna indicazione che i bielorussi si stiano preparando a entrare in Ucraina o che abbiano fatto accordi per questo», ha riferito nell'ultimo briefing un alto ufficiale del Pentagono.

Secondo funzionari della Nato invece, riferisce la CNN, è sempre più «probabile» che la Bielorussia entri «presto» nel conflitto: il governo bielorusso starebbe «preparando l'ambiente per giustificare un'offensiva bielorussa contro l'Ucraina».

Secondo Kiev, l'uomo forte di Minsk sarebbe a conoscenza dei presunti piani per spodestarlo, e quindi in grado di avviare tempestivamente un'operazione di «pulizia del suo entourage dagli agenti di Putin».

Del resto, ha sottolineato ancora Gerashchenko, «è nell'interesse dell'Ucraina che un simile colpo di Stato non avvenga, e Lukashenko continui a tirare il freno senza invadere».

Una scelta che, secondo la leader dell'opposizione in esilio, Svetlana Tikhanovskaya, è dettata anche dalla consapevolezza della mancanza di sostegno a una partecipazione diretta nel conflitto tra la popolazione e le stesse forze armate.

In Bielorussia anche una presunta rete spionistica ucraina

Attorno al coinvolgimento di Minsk si gioca in ogni caso una delle partite chiave per l'esito della guerra. Una tensione interna emersa anche da un'operazione degli 007 locali di smantellamento di una presunta rete spionistica ucraina, che avrebbe operato nel paese «sotto copertura diplomatica».

D'altro canto, dalla Bielorussia continuano a passare molte forniture strategiche per l'offensiva di Mosca. Stando ad alcune immagini satellitari, diffuse da media americani, la Russia ha schierato ulteriori forze di terra nel sud del paese, a soli 30 chilometri dal confine con l'Ucraina: un convoglio militare al momento accampato in un villaggio ma pronto a sferrare un nuovo attacco in direzione di Chernihiv.