Criminalità informatica Australia caccia i cybercriminali all'estero

ATS

10.8.2020 - 09:05

Le autorità australiane vogliono risalire alla fonte.
Le autorità australiane vogliono risalire alla fonte.
Source: KEYSTONE/STR

Funzionari della polizia federale australiana saranno dispiegati in paesi africani, europei e in Usa per perseguire cybercriminali – fra cui truffatori, predatori sessuali e ladri di proprietà intellettuale – annidati in luoghi finora fuori portata.

Le misure previste nel piano di strategia di cybersicurezza, annunciato giorni fa dal governo di Canberra, attribuiranno maggiori poteri ai servizi di intelligence internazionale Australian Signals Directorate, per aiutare le rilevanti autorità a identificare e reprimere attacchi cibernetici.

I funzionari della polizia federale saranno basati in paesi vicini ai luoghi di origine di reati informatici, dalla Nigeria all'Europa orientale, al Brasile, e opereranno con autorità di portata internazionale per ostacolare, arrestare e incriminare persone e gruppi che prendono di mira utenti australiani con campagne di phishing e di malware, prelievo di fondi pensione e frodi romantiche. Le minacce più significative all'Australia, ha detto il commissario della polizia federale Reece Kershaw al quotidiano The Australian, hanno origine in Nigeria, Romania, Cina, Brasile, Corea del Nord, Iran, Russia e stati dell'ex Unione sovietica.

I nuovi poteri alla polizia federale e alla Commissione di intelligence criminale, che il governo conta di mettere in opera entro fine anno, permetteranno di ottenere mandati a carico di server in tutto il mondo, per attaccare hacker sponsorizzati da stati e da reti internazionali di pedofilia, terrorismo, traffico di droga e altri crimini, che usano il darkweb e dispositivi criptati.

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