Assalto al Congresso Assalto al Congresso: quelle 4 ore che sconvolsero gli Stati Uniti e il mondo intero

SDA

6.1.2022 - 21:48

«Avremo un presidente illegittimo, non possiamo permetterlo»: sono passate da poco le 13 del 6 gennaio quando Donald Trump, dopo aver parlato ai suoi sostenitori nel comizio 'Save America', li incita a marciare al Campidoglio per una prova di forza allo scopo di rovesciare la vittoria di Joe Biden. «Oggi non è la fine. E' solo l'inizio», promise.

L'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio, compiuto da sostenitori di Donald Trump per protesta contro l'elezione di Joe Biden.
L'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio, compiuto da sostenitori di Donald Trump per protesta contro l'elezione di Joe Biden.
KEYSTONE/EPA/JIM LO SCALZO

Ecco il film delle quattro ore che hanno sconvolto l'America e il mondo, quando una folla di facinorosi ha assaltato Capitol Hill.

13.55 – La polizia del Capitol evacua uffici mentre migliaia di ultras trumpiani circondano il Campidoglio al grido «Usa! Usa!». Scatta il lockdown.

14.20 – Da un'ora circa è in corso la seduta delle Camere per certificare la vittoria di Joe Biden. Il repubblicano Ted Cruz chiede di contestarla, ma i primi assalitori sono già entrati rompendo le finestre del piano terra e aprendo le porte ai compagni. «Deputati, state calmi», chiede la polizia del Capitol, ma scoppia il caos e il dibattito viene sospeso. Ai parlamentari viene chiesto di mettere le maschere anti-gas.

14.30 – I sostenitori di Trump rompono le finestre, si arrampicano sui muri fuori dal Campidoglio, si scontrano con la polizia, che chiede rinforzi. La folla entra nell'edificio.

14.45 – Deputati e senatori vengono evacuati in una «location sicura», Mike Pence viene portato via. I manifestanti intanto violano l'ufficio della Speaker della Camera Nancy Pelosi. Uno di loro posa per una foto al suo tavolo e lascia un messaggio scritto. «Non cederemo».

14.48 – La sindaca di Washington ordina il coprifuoco: scatterà alle 18.

15.00 – I fan del tycoon entrano nell'aula del Senato. Anche qui posano per le foto. Uno sale sul podio e grida «Trump ha vinto». Decine girano per corridoi e uffici urlando minacciosamente: «Dove sono?». Crescono le pressioni bipartisan sul presidente: chieda il ritiro dei suoi da Capitol Hill.

15.13 – Su Twitter Trump invita i manifestanti a «restare pacifici» e a «rispettare la legge», ma non dice loro di tornare a casa.

15.14 – Ivanka Trump twitta perché finiscano le violenze ma definisce i manifestanti «patrioti americani».

15.15 – Il capo del Pentagono Miller taglia fuori Trump dalla catena di comando: parla direttamente con il numero due Pence e i leader del Congresso sull'impiego della guardia nazionale.

15.30 – Ashli Babbitt, veterana dell'Air Force e seguace di QAnon, viene ferita da un agente mentre con altri tenta di forzare una porta: morirà poco dopo in ospedale.

15:36 – La Casa Bianca annuncia l'invio della Guardia Nazionale.

16.05 – Pence chiede ai trumpiani di lasciare il Capitol. Cinque minuti dopo parla Biden chiedendo al presidente un intervento in tv: l'assalto è una «minaccia alla democrazia senza precedenti».

16.17  - Trump twitta: «Ora dovete andare a casa. Bisogna rispettare la legge e l'ordine», ma anche: «Vi amo, siete speciali», ribadendo la bugia delle elezioni rubate.

17.50 – La polizia annuncia che il Capitol è sicuro. Ma ci vorranno un paio d'ore per sgomberare gli ultimi facinorosi e rimuovere le bandiere pro-Trump lasciate nel complesso.

18.25 – Trump torna su Twitter per giustificare l'occupazione: «Cose che capitano quando una sacra vittoria elettorale a valanga ci viene rubata». Il suo account viene bloccato per 12 ore.

18.30 – Dalla Casa Bianca arrivano notizie di dimissioni: la prima è Stephanie Grisham, capo dello staff di Melania, seguita da Elaine Chao, ministro dei Trasporti e moglie di Mitch McConnell.

20.00 – Riprendono i lavori delle Camere mentre parlano gli ex presidenti George W. Bush ("repubblica delle banane") e Barack Obama ("un momento di vergogna per la nazione"). La polizia fa il bilancio: una cinquantina di arresti, una quindicina di feriti tra le forze dell'ordine, quattro morti.

3.00 del 7 gennaio – Mike Pence finalmente certifica la vittoria di Biden. Trump, in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca, promette una «transizione ordinata».