Indagini in corsoDuplice omicidio a Sion, il presunto autore ha confessato
mh, ats
14.12.2023 - 18:33
Il presunto autore del duplice omicidio di Sion «ha ammesso i fatti e fornito le sue spiegazioni e motivazioni», ha indicato giovedì il Ministero pubblico in una nota, aggiungendo che sono in corso indagini approfondite.
Keystone-SDA, mh, ats
14.12.2023, 18:33
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Lunedì mattina il 36enne vallesano aveva ucciso due persone e ne aveva ferita una terza. Era stato arrestato a metà pomeriggio dopo una caccia all'uomo in tutto il cantone. Nel suo veicolo «c'erano la presunta arma del delitto, un fucile semiautomatico di marca Browning calibro 12/70, e munizioni», precisa la procura, aggiungendo che si è arreso senza opporre resistenza.
L'uomo è stato sottoposto a vari esami prima di essere ascoltato la sera stessa dalla polizia cantonale e incarcerato. Il giorno successivo è stato interrogato dal Ministero pubblico, che per lui ha chiesto la detenzione preventiva al Tribunale per i provvedimenti coercitivi.
I corpi delle due vittime, una donna di 34 anni e un uomo di 41, sono stati sottoposti ad autopsia. Entrambi sono probabilmente morti sul colpo. La donna ferita, una 49enne, è stata sottoposta ad esami clinici ed è fuori pericolo, aveva indicato lunedì scorso la polizia.
Video
Prima di passare all'atto, il 36enne ha girato un filmato in cui cerca di giustificare ciò che sta per compiere. «Il video figura nel fascicolo. Ovviamente è una prova utile e importante», ha dichiarato il primo procuratore Olivier Elsig a Keystone-ATS. Dobbiamo ancora verificare se è identico a quello o a quelli inviati ai media, ha aggiunto.
Secondo quanto comunicato lunedì dal Ministero pubblico, le prove finora raccolte fanno pensare a un reato pianificato. L'uomo era noto alle autorità giudiziarie sin dal 2014, in relazione a casi di diffamazione, ingiurie e minacce, ma non era considerato a rischio.
Vertenze con vittime
Due procedimenti in cui era imputato sono stati archiviati in seguito al ritiro delle denunce, precisa la procura. Una di queste denunce, per coercizione, era stata sporta dalla vittima 34enne. Secondo Le Nouvelliste, avrebbe portato a una condanna tramite decreto d'accusa, alla quale il 36enne si è opposto prima che la vittima ritirasse la querela, portando all'archiviazione del caso.
«Il procedimento avviato dalla seconda vittima, un vallesano di 41 anni, e da alcuni parenti si è concluso con una condanna da parte del Tribunale di Hérens e Conthey il 13 settembre 2023 per ingiuria, registrazione non autorizzata di una conversazione e minacce», precisa il Ministero pubblico. L'imputato, condannato a una pena pecuniaria sospesa, ha presentato ricorso al Tribunale cantonale e il caso è quindi pendente.