Vaccini Covid Vaccino Covid, perché la seconda dose può provocare più effetti secondari della prima?

SDA / pab

10.2.2021 - 17:27

Immagine d'illustrazione
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Perché la seconda dose di vaccino sembra provocare, soprattutto nei giovani, più effetti indesiderati come la febbre, rispetto alla prima? Lo spiega Greg Poland, medico ed esperto di vaccini. 

La seconda dose dell'immunizzazione può far sentire peggio, in particolare i giovani, con sintomi quali febbre, mal di testa e nausea. Ma perché? C'è da preoccuparsi? No, anzi. E i motivi li ha spiegati in un'intervista a Healthday News Greg Poland, medico ed esperto di vaccini americano, direttore del gruppo di ricerca sui vaccini della Mayo Clinic e caporedattore della rivista Vaccine.

In sintesi, con la prima dose del vaccino anti-Covid l'organismo impara a riconoscere il Covid come un nemico, con la seconda questa lezione appresa si amplifica.

Con la prima somministrazione, insomma, spiega Poland, si «sta allenando il corpo a riconoscere che si tratta di un invasore straniero e che assomiglia al coronavirus» e si produce una serie di cellule immunitarie pronte a reagire a un'infezione da COVID-19. Quando si riceve la seconda dose il sistema immunitario quindi reagisce. 

«È una reazione prevista al vaccino - evidenzia Poland - e sarà diversa da persona a persona. È la prova di una risposta immunitaria vigorosa, il che non significa che chi ha una reazione inferiore non stia sviluppando immunità. Dando una dose 'di addestramento' e poi amplificandola con la seconda, abbiamo reclutato un esercito di soldati pronti».

Il vaccino, secondo l'esperto, induce una elevata risposta anticorpale e, considerato che «gli anticorpi diminuiscono nel tempo, se si parte con un livello elevato, si avrà più a lungo una soglia protettiva».

«Ironico che sia successo a me, lo rifarei»

Per illustrare il concetto di reazione con la seconda somministrazione, ben noto tra il personale sanitario, il dottore 65enne ha raccontato la sua esperienza personale con l'iniezione della seconda dose di Moderna, che ha ricevuto lunedì. 

Poland ha raccontato di aver sofferto per cinque ore di brividi, febbre fino a 38 gradi, mal di testa, nausea, ronzio nelle orecchie e di un braccio dolorante: «Non ho mai avuto una reazione del genere a un vaccino, ironico che sia successo a me». Tuttavia il dottore spiega anche di essersi sentito meglio assai rapidamente, prima di aggiungere: «E, naturalmente, mi farei di nuovo vaccinare».

L'esperto ha poi sottolineato che poiché la risposta immunitaria delle persone tende a indebolirsi con l'avanzare dell'età, i soggetti più giovani e di mezza età avranno maggiori probabilità di avere una risposta più marcata rispetto agli anziani: «In generale più si è anziani più la tendenza a essere così immunologicamente reattivi diminuisce», ha detto Poland.

Effetti possibili già annunciati

Dai dati degli studi clinici prima, e ora dall'esperienza di milioni di persone che si sono vaccinate in tutto il mondo, si sa che con la seconda somministrazione c'è una leggera tendenza a sviluppare effetti collaterali più percepibili rispetto alla prima dose.

Nelle domande di approvazione indirizzate all'ente regolatorio statunitense «Food and Drug Administration», sia Moderna che Pfizer hanno dichiarato una reazione più intensa alla seconda dose nei propri volontari. Moderna ha osservato, in particolare, che effetti collaterali quali gonfiore, dolori muscolari, mal di testa e febbre, si sono verificati più frequentemente.

Poland ha dichiarato al giornale che, conoscendo i dati degli studi clinici e i dati relativi alle campagne vaccinali, e sapendo che c'era una possibilità di sviluppare effetti collaterali, lunedì mattina, quando è stato vaccinato, ha «preso la precauzione di non programmare nulla per il pomeriggio», e praticamente nulla, salvo il disbrigo della posta elettronica, per il giorno successivo, durante il quale però ha potuto tranquillamente rilasciare l'intervista.

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