Stati Uniti Attacco a Rushdie, Blinken accusa l'Iran

SDA

15.8.2022 - 07:52

Il ministro degli esteri statunitense Antony Blinken. (Immagine d'archivio del 5 agosto)
Il ministro degli esteri statunitense Antony Blinken. (Immagine d'archivio del 5 agosto)
Keystone

Unico nell'amministrazione del presidente Joe Biden finora, il segretario di Stato degli Usa Antony Blinken ha esplicitamente accusato l'Iran di aver quantomeno ispirato l'attacco a Salman Rushdie.

«Le istituzioni iraniane hanno incitato alla violenza contro lo scrittore per anni e i media statali in questi giorni hanno esultato per l'attentato contro di lui. Tutto questo è spregevole», dichiara Blinken in una nota diffusa dal Dipartimento di Stato.

«Il Dipartimento di Stato americano si unisce a quanti negli Stati Uniti e nel mondo stanno rivolgendo i loro pensieri a Salman Rushdie, all'indomani di quest'odioso attacco», si legge ancora nella nota di Blinken.

«Non solo un gigante della letteratura, Rushdie ha sempre lottato per il valore universale della libertà d'espressione, di fede e di stampa. Mentre le forze dell'ordine continuano le loro indagini, non dobbiamo dimenticare che ci sono forze pericolose che cercano di minare questi diritti, anche attraverso l'incitamento all'odio e alla violenza».

Blinken incolpa le istituzioni iraniane

«Nello specifico le istituzioni iraniane hanno incitato alla violenza contro lo scrittore per anni e i media statali in questi giorni hanno esultato per l'attentato contro di lui. Tutto questo è spregevole», ha attaccato Blinken, unico nell'amministrazione Biden a citare direttamente l'Iran. Biden è stato criticato dai repubblicani per non aver accusato esplicitamente Teheran e per non aver interrotto i negoziati sul nucleare.

«Gli Stati Uniti e i loro partner non vacilleranno nella determinazione a resistere a queste minacce, utilizzando ogni strumento appropriato a nostra disposizione. La forza di Rushdie, e quella di tutti coloro in tutto il mondo che hanno sopportato tali minacce, aumenta la nostra determinazione e sottolinea l'imperativo di restare uniti come comunità internazionale contro coloro che vorrebbero sfidare questi diritti universali», afferma Blinken.