Arte Shirley Jaffe al Kunstmuseum di Basilea

me, ats

23.3.2023 - 15:47

Più di 11 opere dell'artista americana Shirley Jaffe (1923-2016) sono esposte al Kunstmuseum di Basilea.
Più di 11 opere dell'artista americana Shirley Jaffe (1923-2016) sono esposte al Kunstmuseum di Basilea.
Keystone

Il Kunstmuseum di Basilea dedica una retrospettiva all'artista americana Shirley Jaffe (1923-2016) esponendo da sabato e fino al 30 luglio più di 110 opere. Oltre a Jaffe, il museo presenta anche il lavoro di un'altra statunitense, Charmion von Wiegand (1896-1983).

23.3.2023 - 15:47

Nata Shirley Sternstein nel New Jersey (Stati Uniti), Shirley Jaffe ha studiato a New York prima di installarsi con il marito Irving Jaffe a Parigi nel 1949, dove frequenta numerosi artisti americani. I suoi inizi nella pittura sono segnati dall'espressionismo astratto, ha indicato oggi il Kunstmuseum.

Dal 1963, nel corso di un soggiorno a Berlino, abbandona l'espressionismo astratto e introduce nella sua opera forme semplici e geometriche con una paletta di colori molto vivace. Dal 1968, i suoi quadri presentano una geometria ordinata e colori opachi. A partire dagli anni '70 torna alle forme libere.

All'insegna del bianco

Dal 1983, la sua opera è interamente all'insegna del bianco che isola le forme. Jaffe esplora la maniera in cui il bianco contribuisce alla ripartizione dinamica delle tinte piatte sulla tela. Variazioni di densità cromatiche appaiono all'interno delle forme a partire dal 1995, spiega il Kunstmuseum.

L'esposizione «Shirley Jaffe. Form als Experiment» (Shirley Jaffe. La forma come esperimento), organizzata in collaborazione con il Centro Pompidou di Parigi e il Museo Matisse di Nizza, presenta 113 opere dell'artista americana. Inoltre, espone anche appunti d'atelier e documenti d'archivi provenienti dal suo lascito.

Charmion von Wiegand

Oltre alla mostra dedicata a Jaffe, il Kunstmusem presenta un'altra artista americana poco conosciuta alle nostre latitudini: Charmion von Wiegand.

Quest'ultima ha trovato la strada verso la sua arte, che potrebbe anche essere descritta come un gioco sperimentale con le forme, attraverso la critica d'arte, l'amicizia con Piet Mondrian e il buddismo.

I riferimenti ai suoi modelli, come Mondrian, ma anche Paul Klee o Wassily Kandisky, rimangono visibili a lungo nelle sue opere. Von Wiegand raggiunge la sua vera indipendenza artistica quando, dopo gli anni '50, le forme e i colori del mandala buddista confluiscono nel suo lavoro.

La mostra «Charmion von Wiegand» è visibile fino al 13 agosto.

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