Siti in rovina La natura si riprende un vecchio parco divertimenti
Quando la natura sostituisce i turisti: il parco divertimenti Happy Child World a Yangon (Myanmar) è oggi appena riconoscibile.
Immagine: Dukas
A causa del clima caldo e umido del Myanmar, il degrado del sito progredisce rapidamente.
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Un tempo qui si divertivano i bambini, ma oggi il parco assomiglia ad una discarica.
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L'olandese Bob Thissen ha esplorato questo parco divertimenti in rovina.
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La ragione per la quale i giochi non sono stati venduti non è nota.
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Ancora oggi alcune persone vivono sul sito dell'Happy Child World.
Immagine: Dukas
Il parco è popolato anche da molti cani.
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È difficile sapere cosa diventerà in futuro questo vecchio luogo di divertimenti.
Immagine: Dukas
Quando la natura sostituisce i turisti: il parco divertimenti Happy Child World a Yangon (Myanmar) è oggi appena riconoscibile.
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A causa del clima caldo e umido del Myanmar, il degrado del sito progredisce rapidamente.
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Un tempo qui si divertivano i bambini, ma oggi il parco assomiglia ad una discarica.
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L'olandese Bob Thissen ha esplorato questo parco divertimenti in rovina.
Immagine: Dukas
La ragione per la quale i giochi non sono stati venduti non è nota.
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Ancora oggi alcune persone vivono sul sito dell'Happy Child World.
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Il parco è popolato anche da molti cani.
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È difficile sapere cosa diventerà in futuro questo vecchio luogo di divertimenti.
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In mezzo a queste strutture in acciaio, un tempo si sentivano gli schiamazzi dei bambini: nel Myanmar, un parco divertimenti sta scomparendo inesorabilmente, inghiottito dalla giungla.
Fino a sei anni fa, il parco divertimenti Happy Child World di Yangon (Myanmar) era un luogo molto frequentato. Ma da quando ha chiuso i battenti, probabilmente a causa di problemi finanziari, i giochi sono divorati dalla ruggine. Il clima caldo e mite del Myanmar ha permesso alla natura di impadronirsi velocemente del sito.
L'olandese Bob Thiessen ha visitato e fotografato questo luogo surreale, nel quale alcune persone vivono ancora, come testimoniato dallo stesso professionista. La zona è anche frequentata da molti cani, perché nessuno ha pensato a castrarli, riferisce ancora Thiessen. Che sottolinea anche come la mancata vendita dei giochi dopo la chiusura del parco rimanga un mistero.
Sarajevo: villaggio olimpico in rovina
La 14° edizione delle Olimpiadi invernali si svolse a Sarajevo nel 1984. Oggi, le vecchie strutture olimpiche portano soprattutto i segni della guerra civile abbattutasi sul paese dieci anni dopo.
Immagine: EPA/FEHIM DEMIR
Meno di dieci anni dopo, infatti, su Sarajevo si è abbattuta la guerra civile e la città è stata sotto assedio dal 1992 al 1996.
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Nel 1992 è iniziato il decadimento di questo santuario dello sport.
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Neppure le strutture olimpiche, che erano state teatro di spettacolari prestazioni sportive nel 1984, uscirono indenni dal conflitto.
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I buchi dei proiettili nei muri testimoniano ancora oggi la violenza dei combattimenti durante la guerra civile fra l'esercito iugoslavo, le truppe serbe e bosniache.
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All'epoca, una pista di bobsleigh fu stata trasformata in deposito per l'artiglieria, lo stadio di Kosevo, dove si era svolta la cerimonia di apertura delle Olimpiadi, fu completamente distrutto durante i combattimenti e i cadaveri furono a mano a mano ammassati nel complesso sportivo olimpico Zetra.
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Le alture sulle quali lo sciatore americano Bill Johnson conquistò la sua medaglia d'oro nel 1984 sono ancora parzialmente minate.
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Parco divertimenti in rovina
Al «Guega Lake Amusement Park», nello stato americano dell'Ohio, è da un po' di tempo che i vagoni delle montagne russe hanno smesso di circolare. Il parco di attrazioni ha accolto visitatori dal 1969 al 2000. Dal momento della sua chiusura, è sprofondato in una macabra letargia.
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Anche solo il nome del «Bushkill Park», in Pennsylvania, fa venire i brividi.
Il «Joyland Amusement Park» di Wichita, nel Kansas, è rimasto in attività dal 1949 al 2004. Oggi, fa venire la pelle d'oca.
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Fuggiamo! Questi resti del parco «Dinosaur World», nel Michigan, ci ricordano l'età dell'oro del parco tematico, che ha accolto i visitatori dal 1963 al 1999.
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Nel parco «Land of Oz», nella Carolina del Nord, regna sempre un'atmosfera fatata. Il parco aveva aperto i battenti nel 1970, ma aveva finito per chiudere 10 anni dopo.
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All'interno del «Guega Lake Amusement Park», anche la luce non è rassicurante.
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Il parco di divertimenti «Dogpatch», in Arkansas, cade in rovina a vista d'occhio dal 1993.
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La giostra del parco «Enchanted Forest», situata a Toledo, nell'Ohio, non gira da 10 anni. Il parco è rimasto aperto solo cinque anni.
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Il parco «Six Flags», situato a New Orleans, in Louisiana, ha dovuto chiudere i battenti nel 2005, in seguito alle inondazioni provocate dall'uragano «Katrina».
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Il «Disney's River Country Water Park», in Florida, aveva aperto i battenti nel 1976 per chiuderli di nuovo nel 2001. Per il momento, Disney è ancora chiuso. All'inizio degli anni 80, il parco era apparso sulle prime pagine dei giornali in seguito al decesso di un bambino: una rara ameba si era introdotta nel suo naso e si era fatta strada fino al suo cervello.
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Il «Lake Shawnee Amusement Park», situato a Princeton, nella Virginia Occidentale, sarebbe maledetto dal momento in cui due bambini hanno trovato la morte. Il parco ha chiuso i battenti negli anni 60.
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Il «Chippewa Lake Park», nell'Ohio, è rimasto in attività per esattamente 100 anni, dal 1878 al 1978. Da quel momento, la natura ha ripreso possesso del sito.
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Anche l'Europa ospita dei parchi divertimenti particolarmente macabri: un tempo, lo «Spreepark Berlin» era l'unico parco di attrazioni della RDA. Nel 2002, ha fatto fallimento e ha dovuto chiudere i battenti. Berlino vorrebbe trovare una nuova utilità al sito.
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Dopo di noi, l'apocalisse: dal 1956 al 2008, il «Fun Spot Amusement Park and Zoo», situato ad Angola, nell'Indiana, era un luogo in cui regnava il buonumore. Un'atmosfera apocalittica si è ormai impadronita dei luoghi.
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Il parco «Six Flags» a New Orleans, Louisiana.
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«Spreepark» a Berlino.
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«Disney's River Country water park», Florida.
«Spreepark» a Berlino.
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Il parco «Six Flags» a New Orleans, Louisiana.
Immagine: Dukas/Catersnews
Il parco «Six Flags» a New Orleans, Louisiana.
Immagine: Dukas/Catersnews
