Germania Botte dopo il torneo di calcio, muore un 15enne di Berlino

SDA

31.5.2023 - 20:57

Immagine d'illustrazione
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Ti-Press

Il torneo dei giovanissimi finisce in una colluttazione e, tre giorni dopo, il tragico epilogo sconvolge il mondo del calcio in Germania: un ragazzo di 15 anni è morto a causa delle percosse riportate a bordo campo da uno degli avversari, secondo quanto ha confermato la Procura. 

31.5.2023 - 20:57

Il fatto è accaduto a Francoforte, dove domenica scorsa dopo il match di un campionato internazionale di under 17, i ragazzi della JFC Berlin, sconfitti, e gli avversari francesi del FC Metz erano arrivati alle mani.

A rimetterci la vita è stato un quindicenne berlinese, picchiato da un calciatore del Metz di un anno più grande, che gli avrebbe dato, fra l'altro, un colpo alla testa e alla nuca. Dopo il collasso, la vittima, ricoverata subito in ospedale, è stata rianimata e portata in ospedale, dove sono state accertate gravi lesioni alla testa. I medici hanno decretato la morte cerebrale martedì, lasciando le macchine accese soltanto per consentire la donazione degli organi.

Stando alla Dpa, l'aggressore è stato arrestato e adesso deve rispondere di lesioni corporali gravi e pericolose con esito mortale. Il ragazzo, secondo quanto ha fatto sapere la sua associazione sportiva, non aveva intenzione di ferire il coetaneo. Ma nel ricostruire la dinamica diversi media locali, fra cui la Bild, riferiscono che al momento dello scontro fisico col suo avversario, che si era svincolato, lo abbia rincorso colpendolo alle spalle. Inoltre non lo ha soccorso, dopo averlo visto cadere privo di sensi a terra.

La vicenda rilancia il dibattito sulla violenza nel calcio

La drammatica morte del giovanissimo calciatore di Berlino rilancia in queste ore il dibattito sulla violenza nel calcio, un fenomeno osservato da tempo anche nella Repubblica federale.

«Lo spaventoso atto di violenza avvenuto in un torneo internazionale di giovani, a Francoforte sciocca il calcio in Germania. In queste ore i nostri pensieri e le nostre preghiere vanno al calciatore di 15 anni e alla sua famiglia. Dobbiamo imparare di nuovo ad avere a che fare gli uni con gli altri in modo civile, e questo vuol dire senza violenza», ha commentato il vicepresidente della DFB Ronny Zimmermann, parlando alla Dpa.

Per l'associazione AG Fair Play, fondata quasi un decennio fa dal calcio tedesco per prevenire la violenza in campo la questione è però ben più ampia: «Non è il calcio ad avere un problema di violenza – sostiene infatti il direttore Gunter A. Pilz, che da anni si occupa del fenomeno -. La violenza è un problema della nostra società, che quindi coinvolge anche il calcio».

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