EnergiaAxpo: «Contenti del nuovo orientamento del governo sul nucleare»
hm, ats
5.12.2024 - 17:01
Il Ceo di Axpo Christoph Brand accoglie con favore l'idea del consigliere federale Albert Rösti – e con lui dell'insieme del governo – di revocare il divieto di costruire nuove centrali nucleari.
hm, ats
05.12.2024, 17:01
05.12.2024, 17:08
SDA
A suo avviso si tratta di un orientamento che aprirà nuove opzioni per l'approvvigionamento energetico della paese.
Alla fine sarà comunque il popolo a dover decidere, ha argomentato il dirigente in carica dal maggio 2020 nell'ambito della conferenza annuale sui conti svoltasi nella sede di Baden (AG). E anche se gli svizzeri dovessero essere favorevoli a nuovi impianti atomici non è ancora chiaro come potrebbero essere gestiti i rischi finanziari per l'eventuale costruzione e gestione. Non è un caso che in molti paesi lo stato sia fortemente coinvolto nei progetti in questione, ha osservato il numero uno di un gruppo che è peraltro in mani pubbliche.
Nei prossimi dodici mesi Axpo analizzerà diversi scenari, calcolando tra l'altro il numero di turbine eoliche necessarie in Svizzera e il costo di una centrale a gas. Ma il gruppo vuole anche esaminare da vicino la questione del costo effettivo della costruzione e del funzionamento delle centrali nucleari. Al momento vi sono infatti pareri estremamente discordanti al riguardo, ha dichiarato l'esperto con laurea in economia conseguita all'università di Berna.
In precedenza, la direzione di Axpo aveva sempre affermato che non era necessario discutere della costruzione di reattori, finché il divieto rimaneva in vigore. Nel frattempo in agosto il Consiglio federale ha manifestato l'intenzione di abolire tale proibizione, adottata nel 2017: l'esecutivo intende infatti elaborare un controprogetto indiretto che tiene conto delle preoccupazioni espresse dall'iniziativa popolare «Energia elettrica in ogni tempo per tutti (Stop al blackout)».
Questa mattina Axpo ha annunciato che il blocco 2 della centrale nucleare di Beznau continuerà a funzionare fino al 2032 e il blocco 1 fino al 2033. Ciò significa che la centrale atomica più vecchia del mondo ancora collegata alla rete produrrà elettricità per 64 anni. Inizialmente si era parlato di una possibile durata di vita di 50 anni per gli impianti elvetici: più recentemente si sono poi ipotizzati almeno 60 anni. Brand esclude però la possibilità Beznau possa funzionare per un periodo ancora più lungo, per 70 anni.
La decisione resa nota oggi da Axpo relativa a Beznau è stata accolta con soddisfazione dalla Fondazione svizzera per l'energia e dai Verdi liberali. I Verdi parlano per contro di una centrale vetusta che rappresenta un rischio per la sicurezza in Svizzera. Sulla stessa linea anche Greenpeace, secondo cui l'esercizio degli impianti sino al 2033 è inutile e pericoloso.