Banca cantonale bernese Chiedi un prestito? Sei sottoposto all'esame di sostenibilità ecologica

hm, ats

8.8.2022 - 19:00

BEKB vuole fare sul serio in materia di rispetto di criteri sociali e ambientali.
BEKB vuole fare sul serio in materia di rispetto di criteri sociali e ambientali.
Keystone

Impatto ambientale e sociale in primo piano anche per quanto riguarda i prestiti bancari presso la banca cantonale bernese (Berner Kantonalbank, BEKB), uno dei più importanti istituti regionali del paese.

8.8.2022 - 19:00

«Applichiamo sistematicamente i criteri di sostenibilità a tutti i crediti superiori a 5 milioni di franchi», afferma la presidente del consiglio di amministrazione Antoinette Hunziker-Ebneter in un'intervista pubblicata oggi dalla Luzerner Zeitung e da testate sorelle. «Tali prestiti vengono esaminati in dettaglio prima di essere concessi».

La manager spiega che «può succedere» che un buon cliente di BEKB non riceva il denaro perché non soddisfa i requisiti in materia di sostenibilità.

«La linea di credito viene ridotta, oppure l'azienda in questione ci mostra l'obiettivo di trasformazione in atto. Vogliamo sostenere l'industria in questa trasformazione. Il ruolo della piazza finanziaria è enorme: può e deve assumersi la responsabilità di intervenire sul flusso di denaro, nell'ambito delle decisioni di investimento e di prestito.»

C'è il rischio di «greenwashing»?

«I soldi hanno un potere enorme, il denaro è una forma di energia», prosegue la 61enne con studi all'Università di San Gallo. E riguardo al pericolo di greenwashing – cioè dell'ecologismo di facciata – l'intervistata ammette che esiste.

«Naturalmente c'è il greenwashing. È sempre la stessa storia: non appena qualcosa diventa mainstream emergono le falsificazioni, che si tratti di moda, orologi o investimenti sostenibili».

Secondo Hunziker-Ebneter questo ha però anche i suoi lati positivi. «Quando le persone sanno che possono essere imbrogliate, diventano più attente», osserva.

«In definitiva, tutti devono essere meglio informati. Gli scandali di greenwashing che compaiono nei media possono contribuire ad aumentare questa consapevolezza: scuotono la politica, il settore finanziario e le persone, come nel caso della vicenda che ha interessato il gestore patrimoniale tedesco DWS, la cui responsabile della sostenibilità è stata cacciata perché aveva dichiarato che gli investimenti nei fondi di sostenibilità non erano affatto sostenibili. Per fortuna lei ha reagito e ora devono andarsene anche coloro che volevano vendere come verde ciò che non lo era affatto».

Anche la politica deve agire

L'ex dirigente di Julius Bär e del gruppo SWX Swiss Exchange (oggi SIX) ammette peraltro che non è così facile mantenere la visione d'insieme nel campo in questione.

Serve maggiore trasparenza e in tal senso la politica deve fare la sua parte. Agli investitori l'esperta consiglia in linea di principio di rivolgersi a tre offerenti, ad esempio due banche e un gestore patrimoniale. «Dopo un'oretta di colloquio a testa, durante la quale si pongono sempre le stesse domande, anche critiche, si possono scoprire molte cose con il buon senso e la conoscenza della natura umana», conclude la presidente di BEKB dal 2015.

hm, ats