Il numero 1 Yann Sommer si confida: «Amo l'Italia e gli italiani per il loro modo di esprimere le emozioni»

bfi

3.5.2024

Yann Sommer festeggia lo Scudetto vinto con l'Inter il 22 aprile 2024. 
Yann Sommer festeggia lo Scudetto vinto con l'Inter il 22 aprile 2024. 
IMAGO/Insidefoto

Al suo primo anno in Italia ha conquistato lo Scudetto con l'Inter. Yann Sommer si racconta al «Corriere della Sera», parlando di quanto apprezza il Bel Paese e la sua gente, delle sue abitudini alimentari, di Federer, di Buffon, dei compagni di difesa e altro ancora. 

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3.5.2024

Con la sua Inter ha vinto lo scudetto con diverse giornate di anticipo sulla fine del campionato. Arrivato la scorsa estate, in sostituzione di Onana partito per Manchester, Yann Sommer doveva digerire una stagione difficile trascorsa in Baviera.

Il portiere della Nazionale svizzera ha subito fatto capire di non essere un rimpiazzo, una transizione, un portiere vecchio a fine carriera. A Milano e in Italia si è trovato subito a suo agio, come ha raccontato in una lunga intervista al «Corriere della Sera».

«Amo l'Italia»

E del Bel Paese non apprezza solo il cibo: «Mi piacciono soprattutto le persone, il loro modo di essere amichevoli, di esprimere le emozioni: me ne sono accorto ancora di più con la vittoria dello scudetto. Amo l’Italia e con la mia famiglia la scoprirò un po’ di più».

Al quotidiano italiano, il fresco campione nazionale ha parlato delle sue abitudini alimentari e di altri segreti che fanno parte della sua quotidianità.

La dieta 

Il numero 1 della Nati non è vegetariano, ma il suo consumo di carne è diminuito negli anni. «La carne mi piace, ma preferisco sapere da dove viene, perché non sempre gli animali sono allevati nel modo migliore».

Al caffè preferisce il tè matcha, una bevanda giapponese: «Mi dà la spinta per l’allenamento al mattino e mi fa sentire meglio».

La meditazione è «fondamentale»

Pratica inoltre giornalmente la meditazione: «Un portiere è sottoposto a una pressione davvero elevata e la meditazione mi libera completamente da tutto questo».

Prima e dopo i rumori dello stadio, le urla dei compagni, i discorsi dell'allenatore e le richieste delle figlie, per qualche minuto «torna all'essenza» di sé stesso: «Sono da solo coi miei pensieri, è una cosa fondamentale».

Le critiche del passato sulla sua statura

Specialmente durante il suo periodo al Bayern di Monaco, diversi addetti ai lavori si sono permessi di criticare la sua altezza, non ritenendola adeguata a un portiere di caratura internazionale: «Ricevo diversi messaggi da altri portieri non così alti, che mi ritengono un’ispirazione. Spero di essere un modello per loro, perché è importante che i club diano più chance a chi magari è meno alto, ma ha altre qualità».

Come le sue insomma: stacco da terra, balzo, timing, esplosività e  posizionamento, senza dimenticare il sempre più importante saper giocare molto bene il pallone anche con i piedi, per permettere le ripartenze della difesa. 

Federer è inarrivabile

Alla domanda se dopo il ritiro di Roger Federer ora è lui lo sportivo svizzero per eccellenza, il nativo di Morges risponde quasi imbarazzato.

«No! Federer per tutti gli svizzeri resterà sempre la più grande fonte di ispirazione, per il livello che ha raggiunto, per lo stile, il modo di porsi». Modello a cui anche lui si ispira, cercando di fare del suo meglio in campo e fuori di esso.

Lontano dalla perfezione, «ve lo assicuro»

King Federer a parte, Yann Sommer sembra già un uomo che rasenta l'impossibile, uno che ha già imparato molto, e non solo in termini sportivi.

«Sono molto lontano dalla perfezione, ve lo posso assicurare. Nella vita privata, che cerco di proteggere molto, sono diverso».

Derby di Milano, «esperienza incredibile»

Colui che ha giocato in Bundesliga per ben 9 stagioni - Mönchegladbach prima e Bayern poi - trova che il derby di Milano e un'esperienza che non si può non amare: «Lo stadio e i tifosi sono incredibili».

Se poi la vittoria nel derby (2:1) coincide con la conquista dello Scudetto, allora la faccenda diventa quasi inimmaginabile. «Sono sincero: non avrei mai pensato che potesse essere così incredibile. È stata una giornata lunga, ma vedere le facce felici della gente tra la folla, i bambini, le famiglie, tutta la diversa umanità accomunata dal tifo, è stato speciale». 

L'Inter e quel record di Buffon da andare a prendere

Ad agosto dello scorso anno si è inserito in un meccanismo già ben oliato e ben diretto da Simone Inzaghi, il quale gli ha subito chiesto di usare di più i piedi in fase di ripartenza da dietro.

E dietro, si trova in compagnia di Pavard, Acerbi e Bastoni. «È straordinario avere difensori così davanti a me che lottano come dei pazzi per proteggere la porta. Ma è tutto il lavoro di squadra che è fondamentale».

Da ragazzo il suo idolo era un certo Gianluigi Buffon, colui che ancora detiene il record di partite senza subire gol in Serie A (campionato a 20 squadre). Lui è a quota 18, con quattro partite ancora da giocare. 

«Gigi è una leggenda e sarebbe un grande risultato anche eguagliarlo. Ci proviamo come squadra, perché non sarebbe un record solo del portiere».

Tra lezioni d'italiano e la ricerca di un maestro di chitarra, Yann Sommer ora guarda avanti, ai prossimi campionati europei, dove, con la Svizzera, cercherà di regalare altre forti emozioni ai tifosi rossocrociati.