Ecco gli obiettivi della visita Il presidente cinese Xi vola in Serbia per rafforzare il fronte anti-NATO

SDA

7.5.2024 - 21:47

Il presidente cinese Xi con la moglie.
Il presidente cinese Xi con la moglie.
KEYSTONE

La Cina «non dimenticherà mai» il bombardamento «in modo flagrante» della Nato contro la sua ambasciata a Belgrado nel 1999 durante la guerra del Kosovo, ai tempi dell'ex Jugoslavia: «Il popolo cinese ha a cuore la pace, ma non permetteremo mai che una storia così tragica si ripeta». Il presidente Xi Jinping ha messo nero su bianco i propositi della visita in Serbia, in coincidenza con i 25 anni del tragico evento che l'Alleanza atlantica attribuì a un errore di mappatura.

7.5.2024 - 21:47

Un modo per ribadire il giudizio della Repubblica popolare fortemente negativo e critico secondo cui la Nato è un pericolo e ha responsabilità nella guerra della Russia contro l'Ucraina.

Le bombe uccisero «tre giornalisti cinesi: Shao Yunhuan, Xu Xinghu e sua moglie Zhu Ying», ha ricordato il leader comunista in un lungo testo pubblicato su Politika, il più antico quotidiano della capitale serba, piena di bandiere rosse con le cinque stelle gialle e di slogan di benvenuto in mandarino.

«I bombardamenti restano un argomento significativo per i funzionari cinesi, che li usano per mettere in discussione i valori delle democrazie liberali – ha scritto in un'analisi online Stefan Vladisavljev, direttore della Foundation BFPE for a Responsible Society -. Per la Serbia, la visita è un'opportunità per rafforzare la propria posizione come principale partner della Cina nei Balcani occidentali».

Xi incontrerà anche il presidente Aleksandar Vucic

Xi, in serata a Belgrado, incontrerà il presidente Aleksandar Vucic, che in piena pandemia del Covid-19 non esitò a baciare la bandiera cinese di fronte alle telecamere quando i primi cargo da Pechino atterrarono con il carico di preziosi aiuti. Le parti hanno la firma di importanti accordi a saldare la relazione bilaterale.

La strategia mandarina unisce Serbia e Ungheria, ultima tappa (8-10 maggio) del primo tour europeo di Xi dal 2019. E non per caso. La Cina ha finanziato con 2 miliardi di euro (poco meno di 2 miliardi di franchi) la nuova linea ferroviaria tra le due capitali, nell'ambito della Belt and Road Initiative (Bri), la Nuova Via della Seta lasciata a dicembre dall'Italia.

Il premier magiaro Viktor Orban, criticato per la postura autoritaria, è il leader Ue più favorevole alla Russia di Vladimir Putin, propenso ad allinearsi più con Pechino e Mosca, anche a costo di minare la compattezza di Ue e Nato.

L'Ungheria è stata scelta come la grande base europea per l'industria cinese delle auto elettriche, visto l'impianto del colosso mondiale delle batterie Catl da 8 miliardi in fase di costruzione. Xi, nella visita, presiederà la firma di importanti accordi anche nel settore dell'energia atomica, in base ai media magiari.

Serbia e Ungheria, due Paesi che continuano a mantenere stretti legami con Mosca, seguono la visita di Xi in Francia da Macron. Il leader comunista aveva bisogno di conservare a tutti i costi la sponda europea per mostrare agli Usa di non essere isolato a dispetto della svolta atlantista di Bruxelles dopo la vicenda ucraina.

E ha puntato sulla storica postura francese a distanziarsi dagli Stati Uniti, arrivando a esaltare la visione strategica e lungimirante di Charles de Gaulle che, da presidente della Francia, decise 60 anni fa come prima potenza occidentale di allacciare le relazioni formali con la Repubblica popolare cinese.

Ecco i tre obiettivi della visita di Xi

Secondo Matt Geracim, vicedirettore del Global China Hub dell'Atlantic Council, il più potente leader comunista dai tempi di Mao Zedong si è presentato nel Vecchio Continente con tre obiettivi: «Riparare le relazioni in Europa danneggiate dal sostegno della Cina alla guerra della Russia contro l'Ucraina, indebolire l'agenda di sicurezza economica dell'Ue rispetto alla Cina e mettere in mostra i forti legami di Pechino con i suoi fedeli partner Serbia e Ungheria».

Oltre a minare la solidità dell'asse Washington-Bruxelles.

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