Sindaco di Milano furioso Fabio Rovazzi e il finto furto del cellulare: poche scuse ma tante polemiche

Covermedia

15.5.2024 - 13:01

Fabio Rovazzi
Fabio Rovazzi

Il gesto, inteso come una trovata pubblicitaria per promuovere la sua nuova canzone «Maranza», si è rapidamente trasformato in un caso di controversia sociale e politica.

In una Milano che si dibatte sempre più tra sicurezza pubblica e scenari urbani da «Gotham City», Fabio Rovazzi, celebre cantante e personaggio influente sui social media, ha recentemente scatenato una bufera mediatica a seguito di uno scherzo che ha simulato il furto del suo cellulare.

L'episodio, diffuso in diretta su Instagram, ha suscitato l'ira del sindaco di Milano, Beppe Sala, che ha denunciato un «degrado nel comportamento e nel senso civico» di Rovazzi.

Il gesto, inteso come una trovata pubblicitaria per promuovere la sua nuova canzone «Maranza», si è rapidamente trasformato in un caso di controversia sociale e politica.

Il sindaco Sala ha puntato il dito contro l'artista per la superficialità dell'azione, sottolineando come tali comportamenti possano riflettersi negativamente sull'immagine della comunità e, più in generale, sui valori trasmessi alle nuove generazioni.

Rovazzi «si scusa» a modo suo...

Di fronte alle critiche, Rovazzi ha risposto con una sorta di ironico contrattacco, durante il quale ha espresso rammarico per l'escalation della situazione.

Ma, nonostante le scuse, la sua reazione ha mantenuto un tono sfidante, evidenziando una sorta di dispiacere misto a sorpresa per le reazioni, soprattutto considerando la partecipazione di figure istituzionali in precedenti progetti musicali che ritraevano Milano in una luce altrettanto controversa.

Le spiegazioni di un esperto

La discussione si è estesa anche agli esperti, come il professor Alessandro Gandini, docente di Digital Culture all'università Statale di Milano, il quale ha sottolineato come Instagram tenda a premiare e amplificare contenuti controversi.

Gandini ha messo in luce il delicato equilibrio tra autenticità e simulazione, un confine sempre più labile nell'era dei social media, dove la distinzione tra realtà e finzione diventa sfumata, portando a quello che lui descrive come un «collasso del contenuto».

Sui social, le opinioni rimangono polarizzate: alcuni ammirano Rovazzi come un «genio del marketing», mentre altri lo criticano aspramente per la mancanza di rispetto verso chi ha realmente subito furti.

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