Dazi sui prodotti importati Affondo di Joe Biden contro il «Made in China», scatta l'ira di Pechino

SDA

14.5.2024 - 21:47

Joe Biden
Joe Biden
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Joe Biden lancia l'affondo contro il «Made in China» e impone dazi su 18 miliardi di dollari di prodotti importati, dalle auto elettriche alle celle solari, passando per i semiconduttori e le batterie più avanzate. L'ira di Pechino è immediata: le tariffe influenzeranno «gravemente l'atmosfera della cooperazione bilaterale». 

Da qui l'invito cinese a «rettificare immediatamente le azioni sbagliate e annullare le misure aggiuntive contro la Cina».

La stangata del presidente è dettata dalla volontà di proteggere l'industria americana, soprattutto quella dell'auto, ma anche da motivazioni elettorali. Il rivale Donald Trump ha infatti promesso che se sarà eletto porterà al 60% i dazi su tutti i prodotti cinesi, in una mossa che secondo gli economisti causerebbe enormi problemi alla catene di approvvigionamento globali e farebbe balzare l'inflazione.

«Devono» imporre dazi «anche su altri veicoli e su molti altri prodotti», ha detto l'ex presidente poco dopo l'annuncio della stretta della Casa Bianca. Trump nel 2018 ha imposto dazi su circa due terzi dei prodotti cinesi.

L'amministrazione Biden non è favorevole a un approccio così generalizzato, e preferisce misure «attentamente mirate» per proteggere settori strategici, ha precisato la Casa Bianca. I dazi – ha aggiunto – si sono resi necessari in risposta ad anni di «pratiche commerciali scorrette» da parte della Cina.

Pechino «continua a usare lo stesso copione a cui è ricorsa in passato», ovvero «alimentare la sua crescita a spese degli altri, continuando a investire nonostante l'eccesso di capacità e inondando i mercati globali con esportazioni sottoprezzo a causa di pratiche scorrette», ha spiegato la direttrice del Consiglio Economico Nazionale della Casa Bianca, Lael Brainard. «La Cina è semplicemente troppo grande per giocare in base alle sue regole», ha messo in evidenza.

I dazi di Biden colpiscono soprattutto le auto elettriche

I dazi di Biden colpiscono in modo duro soprattutto le auto elettriche, per le quali passano dall'attuale 25% al 102,5%. Nel breve periodo la stretta avrà un effetto limitato considerato che lo scorso anno le case automobilistiche cinesi hanno esportato negli Stati Uniti solo 400 milioni di dollari di auto elettriche, contro la cifra venti volte più alta dell'export dei costruttori europei.

L'obiettivo della Casa Bianca appare quindi quello di voler bloccare l'invasione di vetture elettriche Made in China prima che inizi. «Non permetterò che invadano gli Stati Uniti. Sono determinato a far sì che il futuro delle auto elettriche sia Made in America», ha detto Biden.

«Con la Cina voglio una competizione giusta, non un conflitto», ha ribadito il presidente nel tentativo di smorzare le critiche e rassicurare Pechino, con la quale solo da poco i rapporti sono stati riallacciati dopo mesi di tensioni.

Cauto sulla possibilità che l'Unione Europea possa optare per una soluzione simile a quella americana è il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha ricordato come fra l'Unione Europea e la Cina c'è uno «scambio reciproco» di cui tenere conto visto che molti costruttori europei hanno successo sul mercato cinese vendendo vetture prodotte in Europa.

Raddoppiati i dazi sui semiconduttori e triplicati quelli per alcuni prodotti in acciaio e in alluminio

Oltre alla barriera innalzata a difesa del mercato elettrico, Biden ha raddoppiato i dazi sui semiconduttori di base al 50% e triplicato quelli per alcuni prodotti in acciaio e in alluminio.

L'amministrazione ha imposto anche nuove tariffe del 25% sulle gru usate nei porti americani per il carico e lo scarico di container. Sulle gru cinesi da mesi c'è grande attenzione per i dubbi e i timori di spionaggio, e quindi di possibili rischi per la sicurezza nazionale.

Proprio per questo Biden ha annunciato nei mesi scorsi un investimento di oltre 20 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni per la produzione di gru negli Stati Uniti e per rafforzare la sicurezza nei porti.

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