Nel settembre 2022 Roger Federer è sceso in campo per l'ultima volta in una partita da tennista professionista. Sono dunque passati quasi due anni da quando il più grande sportivo svizzero di tutti i tempi ha lasciato il grande palcoscenico. Ma a breve, tutti i fan del Maestro avranno la possibilità di vederlo sul piccolo schermo.
Ad annunciarlo è stato lo stesso Roger Fededer sul suo profilo Instagram: giovedì 20 giugno 2024 uscirà il nuovo documentario su di lui.
«Federer - Twelve Final Days» è il titolo del documentario prodotto da Amazon e diretto da Asif Kapadia e Joe Sabia, in cui si racconta primariamente l'ultima settimana e mezza della carriera del basilese, fino all'annuncio del suo ritiro.
Il titolo della serie è «Una leggenda lascia il campo» e verranno dunque anche presentati degli approfondimenti emotivi sugli ultimi giorni della sua grande carriera, oltre che uno sguardo ai suoi più grandi successi.
In un'intervista concessa alla «Mad Dog Sports Radio», Federer ha raccontato del documentario all'ideatore della trasmissione Christopher Russo.
La decisione di creare questo progetto è nata dalla consapevolezza che si sarebbe ritirato e che aveva pochissimi filmati dietro le quinte della sua carriera. «Joe Sabia è arrivato con un grande tecnico del suono e mi hanno seguito per tutto il tempo».
A riflettori spenti, a giorni di distanza dalle lacrime che hanno intenerito mezzo mondo, il regista lo ha chiamato. «Guarda, ho così tanti filmati incredibili che sarebbe un peccato non condividerli con il mondo. Quindi lascia che te lo mostri e vediamo dove ci porta».
Secondo Roger il documentario mostra quanto sia difficile per gli atleti professionisti arrivare alla fine della loro carriera.
«Sono molto emozionato all'idea di renderlo pubblico - ha raccontato - anche se all'inizio ero molto insicuro e non sapevo se dovevo pubblicarlo. Penso che sia molto personale e che la gente si farà un'idea di quanto sia stato difficile per me ritirarmi a Londra», ha aggiunto.
Nel filmato dell'annuncio del suo ritiro alla O2 Arena ha detto che la presenza di Borg, McEnroe, Rod Laver, Rafa, Novak e Andy Murray gli ha dato un senso unico di sostegno e di lavoro di squadra in uno sport così individualistico.
Ha poi aggiunto: «In ogni scena del documentario c'è una leggenda del tennis, e credo che i filmati siano davvero straordinari».