Valtellina Sondrio: 5 indagati per la donna uccisasi nella caduta di 40 metri dalla zip-line

SDA / pab

9.5.2024 - 15:08

Sono cinque gli indagati per l'ipotesi di omicidio colposo dalla Procura di Sondrio (I) in relazione all'incidente nel quale domenica a Bema (Sondrio) ha perso la vita una donna di 41 anni precipitata a una ventina di metri dalla stazione di arrivo della zip-line di Fly Emotion.

Immagine illustrativa d'archivio.
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9.5.2024 - 15:08

Al centro dell'indagine ci sono due dirigenti e tre dipendenti: due di essi quel giorno si preoccuparono dell'imbracatura, ossia di farla indossare alla turista poi caduta nel vuoto da un'altezza di circa 40 metri.

Il terzo, invece, diede il via libera alla partenza dopo le operazioni di «vestizione» e i controlli sul modo in cui era sta indossata e se tutti i procedimenti di sicurezza nell'indossarla fossero stati adottati in modo corretto.

Cosa sarebbe successo?

L’incidente, giova ricordarlo, è avvenuto nella tarda mattinata del 5 maggio a Bema, all’inizio della Valtellina, sulle alpi Orobie, dove dal 2011 è possibile attraversare il versante partendo da Albaredo per San Marco appesi a una fune d'acciaio sospesa.

La donna, di origini marocchine, residente a Oliveto Lario, sulla sponda lecchese del lago di Como, sarebbe, stando alla ricostruzione fornita dai giornali locali, scivolata dall’imbracatura e quindi precipitata nel bosco sotto gli occhi delle nipoti che l’avevano preceduta, che erano appena arrivate a terra e che la stavano filmando.

L'allarme dato dalle nipoti 

Stando alle prime ricostruzioni, al vaglio degli inquirenti, la 41enne avrebbe rallentato improvvisamente poco prima dell’arrivo, rimanendo sospesa. Terrorizzata avrebbe tolto i piedi dalle staffe di sicurezza. Come sia possibile che si sia sganciata dall’imbrago, rimasto attaccato alla fune, dovrà determinarlo l’inchiesta.

Tra le ipotesi ci sono la rottura delle cinghie o un errore nell’indossare l’attrezzatura alla partenza. Sembra, per ora, improbabile che possa essersi staccata da sola, forzando i sistemi di sicurezza.

L'allarme è stato dato dalle nipoti, i cui video sono stati sequestrati per far luce sull'accaduto. Poco dopo sono state raggiunte dal marito della vittima e dalle sorelle.

Oltre 200.000 persone in 13 anni, nessun incidente

L'impianto, che misura 400 metri di dislivello, un chilometro e mezzo di lunghezza, 230 metri d’altezza e sul quale si raggiungono i 120 chilometri all’ora, è stato posto sotto sequestro. 

Matteo Sanguineti, amministratore della società Fly Emotion s'è così espresso ai media: «Sono scioccato e incredulo. In 13 anni oltre 200.000 persone hanno volato con noi e non abbiamo mai avuto incidenti. Siamo a completa disposizione della magistratura. Il mio pensiero va alla vittima e ai famigliari».

SDA / pab