Svizzera Misure per rafforzare l'integrazione nel mercato del lavoro dei titolari di statuto S

mh, ats

8.5.2024 - 16:25

Il consigliere federale Beat Jans
Il consigliere federale Beat Jans
Keystone

Semplificare il riconoscimento delle qualifiche, aumentare le iscrizioni agli uffici regionali di collocamento (URC) e migliorare la cooperazione fra Confederazione, Cantoni e parti sociali.

8.5.2024 - 16:25

Sono alcune delle misure presentate oggi dal Consiglio federale per rafforzare l'integrazione nel mercato del lavoro dei titolari di statuto S. Un incaricato avrà inoltre il compito di consolidare i contatti con il mondo imprenditoriale.

A fine aprile erano circa 65'000 le persone con questo documento in Svizzera, provenienti dall'Ucraina, e il loro tasso di occupazione era di poco superiore al 24%, a fronte di un tasso di occupazione medio del 70%.

Anche se questo statuto è orientato al ritorno in patria, è necessario portare al 40% entro la fine dell'anno la quota d'impiego per sgravare l'assistenza sociale, ha sottolineato il ministro di giustizia e polizia Beat Jans in conferenza stampa a Berna, precisando che è un obiettivo ambizioso. Questo anche perché c'è una grossa rotazione: sono molte le persone che ritornano in Ucraina e parallelamente i nuovi arrivi, ciò rende difficile raggiungere la quota.

Grazie alle qualifiche acquisite, gli interessati potranno fornire un contributo alla ricostruzione del loro Paese una volta tornati. «Le misure decise non necessitano di alcune modifica legislativa e possono entrare in vigore subito», ha aggiunto Jans, invitando anche i media a dare una mano al raggiungimento dell'obiettivo, scrivendo e parlando di ucraini intraprendenti. A loro volta, gli stessi imprenditori e i titolari di statuto S possono contribuire.

Interpellato in merito alla possibilità di modificare lo statuto, Jans ha risposto che un gruppo di lavoro è stato incaricato dal Governo a valutare la questione. L'Esecutivo consulterà il rapporto in merito ed esaminerà la situazione internazionale – alla luce anche della conferenza di pace organizzata dalla Svizzera – prima di pronunciarsi in merito il prossimo autunno, ha aggiunto.

Iscrizione agli URC

Per promuovere l'iscrizione agli Uffici regionali di collocamento (URC) – finora effettuata da poche persone – le autorità cantonali di assistenza sociale sono invitate ad annunciare al servizio pubblico di collocamento le persone con statuto S in grado di inserirsi nel mercato del lavoro. Il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di esaminare un eventuale obbligo legale di tali iscrizioni.

Maggiore informazione

La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) e quella dell'economia (SECO) intendono dal canto loro rafforzare la collaborazione anche attraverso una comunicazione, un'informazione e una sensibilizzazione mirate: su varie piattaforme e su internet. A tale proposito il 20 giugno è previsto un incontro nazionale.

Nuovo incaricato

Per rafforzare la collaborazione con il mondo imprenditoriale, il DFGP ha designato Adrian Gerber, capo della sezione Integrazione presso la SEM, «incaricato per l'integrazione nel mercato del lavoro» con il compito di mediare tra le autorità amministrative e il mondo imprenditoriale e convincere le imprese a sostenere l'integrazione delle persone con statuto S.

Nel corso dell'anno queste imprese avranno inoltre la possibilità di accedere a una piattaforma di offerte di lavoro gestita dal Politecnico di Zurigo (ETHZ) e dall'Università di Losanna (UNIL) e orientata alle esigenze specifiche dei rifugiati.

Riconoscimento diplomi

Il Consiglio federale intende inoltre migliorare il riconoscimento di diplomi, spesso vincolato a qualifiche aggiuntive per le quali gli interessati hanno solitamente bisogno di supporto. A tal fine vengono sostenuti progetti pilota specifici.

Anche il livello di conoscenza della lingua è spesso un ostacolo alla ricerca di un lavoro. I cantoni offrono corsi di lingua, e finora circa 30'000 ucraini ne hanno seguiti, ha rilevato il consigliere di Stato Bernese Christoph Amman, responsabile dell'Economia.

L'integrazione – ha aggiunto – non funziona «à la carte». Le persone devono anche essere disposte ad accettare lavori che non corrispondono completamente al proprio profilo, per diventare finanziariamente indipendenti e uscire dall'assistenza sociale. Per raggiungere questo obiettivo, «dobbiamo dare loro delle prospettive». Ciò include anche la questione della custodia dei bambini piccoli.

Valutare incentivi

È stato infine incaricato il DFGP di valutare altre misure e in particolare se eventuali incentivi riguardo al termine di partenza, una volta terminato lo statuto di protezione S, possano potenziare l'integrazione professionale dei rifugiati provenienti dall'Ucraina.

Il DFGP presenterà al Consiglio federale un rapporto e una proposta sulle tappe successive entro l'autunno. Per il 2025, il Consiglio federale prevede un ulteriore aumento al 45% del tasso di occupazione. Il DFGP esaminerà entro la fine di maggio 2025 eventuali adeguamenti.

mh, ats