AeroplaniUn testimone e ex dipendente della Boeing muore durante il processo contro la compagnia
SDA / pab
12.3.2024 - 14:51
Un ex dipendente dell'azienda costruttrice di aeroplani Boeing, che aveva in passato sollevato preoccupazioni sugli standard di produzione del gruppo, è stato trovato morto negli Stati Uniti.
12.03.2024, 14:51
12.03.2024, 17:34
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Lo scorso fine settimana è stato trovato morto John Barnett, ex impiegato e ora testimone coinvolto in un processo alla Boeing.
In passato aveva espresso pubblicamente inquietudine sulla sicurezza dei velivoli.
Nel frattempo, il New York Times riporta che i modelli 737 MAX non superano i test di sicurezza.
Per il costruttore di aerei è un periodo nero, gli incidenti si susseguono.
Boeing continua a occupare le prime pagine dei giornali. Numerosi incidenti che hanno coinvolto aerei passeggeri gettano una luce oscura sul costruttore americano.
Di recente, una ruota si è staccata da un 777 dopo il decollo a San Francisco, danneggiando diverse automobili. Proprio all'inizio dell'anno, un 737 Max 9 ha perso un portellone mentre era in fase di decollo.
L'incidente dell'Alaska Airlines si è concluso cono un grosso spavento, nessun ferito e nessun morto, ma ha costretto a lasciare a terra per alcuni giorni tutti gli aerei Max 9. In seguito è emerso che le parti dell'aereo non erano state assemblate correttamente e che delle viti non erano state montate in maniera corretta.
Il 737 MAX non ha superato un test su tre
Le autorità americane hanno rinvenuto decine di problemi nel processo di produzione del 737 Max nel corso delle sei settimane di verifiche dopo l'incidente.
Lo riporta il quotidiano The New York Times, sottolineando che Boeing ha fallito 33 verifiche su 89. Secondo indiscrezioni, il Dipartimento di giustizia avrebbe avviato un'indagine penale sull'accaduto e avrebbe contattato alcuni passeggeri e l'equipaggio del volo del 5 gennaio per ottenere informazioni.
Muore un testimone chiave
Questa volta Boeing torna al centro dell'attenzione mediatica perché un testimone ed ex dipendente della compagnia è morto durante un processo contro la compagnia.
John Barnett aveva lavorato per Boeing per 32 anni, fino al suo pensionamento nel 2017 per motivi di salute. Nei giorni precedenti la sua morte, aveva testimoniato in una causa contro la società. Lo scrive l'emittente pubblica britannica Bbc.
L'azienda si è detta «rattristata» dalla notizia della sua scomparsa. Secondo la polizia, il 62enne sarebbe morto per una ferita «autoinflitta» il 9 marzo. Le indagini intanto proseguono.
Pezzi difettosi per evitare ritardi
Barnett aveva lavorato dal 2010 come responsabile della qualità nello stabilimento di North Charleston (Carolina del Sud), dove si costruisce il 787 Dreamliner, un aereo all'avanguardia utilizzato principalmente su rotte a lungo raggio.
Nel 2019, Barnett aveva dichiarato alla Bbc che i lavoratori, sotto pressione, avevano deliberatamente montato parti inferiori agli standard previsti o difettosi sugli aerei della linea di produzione per evitare dei ritardi.
Aveva anche affermato di aver scoperto seri problemi con i sistemi di ossigeno: i test avevano mostrato un tasso di fallimento del 25%, il che significa che una maschera su quattro in caso di emergenza poteva non funzionare.
Boeing prima nega, poi...
Boeing aveva respinto tutte le accuse anche se una revisione del 2017 da parte dell'ente regolatore statunitense, la Federal Aviation Administration, (FAA) aveva confermato alcune delle preoccupazioni di Barnett.
Al momento della sua morte, Barnett si trovava a Charleston per colloqui legali legati alla causa contro la società.