Epizoozie Negli USA l'influenza aviaria si diffonde pure nelle mucche. L'OMS: «Non bevete latte crudo»

SDA / pab

9.5.2024 - 23:59

Dopo aver contagiato le mucche, l'aviaria negli Stati Uniti si sta diffondendo velocemente anche tra altri mammiferi e non solo. L'Oms allerta: «Evitare latte crudo in tutti i Paesi». Cosa dice la Confederazione?

Una mucca si avvicina al recinto di un allevamento di bestiame ad Austin, Texas, USA, 02 aprile 2024. Secondo il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), le mucche da latte degli allevamenti di diversi Stati americani si sono ammalate di influenza aviaria. Il virus ha ucciso milioni di uccelli in tutto il mondo, ma è la prima volta che viene individuato nei bovini.
Una mucca si avvicina al recinto di un allevamento di bestiame ad Austin, Texas, USA, 02 aprile 2024. Secondo il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), le mucche da latte degli allevamenti di diversi Stati americani si sono ammalate di influenza aviaria. Il virus ha ucciso milioni di uccelli in tutto il mondo, ma è la prima volta che viene individuato nei bovini.
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9.5.2024 - 23:59

Secondo quanto riporta il New York Times, il virus si è rapidamente infiltrato in una gamma sorprendentemente ampia di uccelli e animali, dagli scoiattoli alle puzzole e ai delfini tursiopi, fino agli orsi polari.

Giova ricordare che nei volatili il tasso di mortalità del virus è del 100%,.

«Nella mia carriera non ho mai visto un virus che espandesse la sua gamma di 'ospiti' in questo modo», ha spiegato Troy Sutton, un virologo che studia i virus dell'influenza aviaria e umana alla Penn State University.

Gli agricoltori non vogliono l'intervento del Governo

Non si hanno però dati sull'infezione umana, e i Cdc americani (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie), sono in disaccordo con i funzionari statali e l'industria lattiero-casearia sulla risposta all'epidemia, complicando gli sforzi del presidente Joe Biden per rintracciare e contenere un virus che ha il potenziale per far ammalare milioni di persone.

Molti agricoltori, infatti, non vogliono che i funzionari sanitari federali entrino nelle loro proprietà, mentre i funzionari statali dell'agricoltura temono che alcuni potenziali interventi federali minaccino di ostacolare le autorità locali che si affrettano a rispondere alle epidemie.

Aviaria nelle mucche, l'Oms: «Evitare latte crudo in tutti i Paesi»

«Il virus è stato rilevato nel latte crudo negli Stati Uniti, ma i test preliminari mostrano che la pastorizzazione lo uccide». Per questo, «in tutti i Paesi le persone dovrebbero consumare latte pastorizzato».

È quanto ha affermato il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus, aggiornando in conferenza stampa sull'epidemia di influenza aviaria A/H5N1 negli USA.

«L'epidemia di influenza aviaria H5N1 tra i bovini da latte finora» ha interessato «36 allevamenti di mucche da latte in nove Stati. È stato segnalato un solo caso umano, almeno 220 persone sono monitorate e almeno 30 sono state sottoposte a test.

Al momento il rischio legato all'influenza aviaria H5N1, ha chiarito il direttore generale dell'Oms, è considerato come basso per la popolazione generale e da basso a moderato per le persone esposte ad animali infetti.

Finora il virus non mostra segni di adattamento alla diffusione tra gli esseri umani, ma è necessaria una maggiore sorveglianza», ha aggiunto.

Cosa dice la Confederazione?

Sul sito della Confederazione, nelle pagine dell'Instituto di Virologia e immunologia (IVI) si legge quanto segue: «In numerosi allevamenti di vacche da latte in diversi Stati americani sono state rilevate infezioni da virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità del sottotipo H5N1 (HPAIV H5N1) del clade 2.3.4.4b.»

«La reale portata della diffusione negli effettivi di animali da latte infetti negli Stati Uniti non è ancora chiara.»

«La situazione generale rimane preoccupante, ma seguiamo con attenzione ciò che accade negli Stati Uniti. L’IVI è in contatto regolare con partner negli USA e con altri laboratori in Europa.».

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